lunedì 13 febbraio 2012

Quest'estate ho fatto la felice scoperta di una scrittrice inglese di cui ignoravo l'esistenza benchè sia stata una personalità di tutto rispetto e potesse vantare una produzione letteraria piuttosto ampia!
I miei gusti letterari variano in base ai miei stati d'animo e alle stagioni; l'estate appena trascorsa ho avuto una vera e propria ossessione per i romanzi che contenessero nel titolo nomi di fiori o che parlassero di giardini, così quando a ferragosto ho approfittato della pausa dal lavoro per fare un giro in libreria non ho potuto non notare questo titolo: "La fattoria dei gelsomini"...ovviamente l'ho comprato, quasi a scatola chiusa perchè non sapevo niente dell'autrice, una tale Elizabeth Von Arnim!
Nei giorni successivi mi sono documentata e ho scoperto che la Von Arnim è stata niente popo di meno che la moglie del figlio adottivo di Cosima Wagner, proprio così, quella stessa Cosima Wagner sposa del medesimo compositore, un genio a mio parere al di là delle ingiuste e sciocche teorie che hanno fatto di Wagner un simbolo del pensiero e della azione nazista (qui si aprirebbe una parentesi troppo ampia, fatta di filosofia e storia che forse interessa solo a me, per cui torniamo al punto di partenza e cioè Elizabeth Von Arnim!!!).
E' così che ho scoperto il mondo della Von Arnim, un mondo fatto di profumi, di giardini, di ironia e irriverenza, di donne che bramano l'indipendenza e lo fanno a volte con ingenuità e incoscienza ; non mi sono fermata alla Fattoria dei gelsomini, che per altro consiglio perchè è una lettura davvero carina ( che aggettivo insulso "carina" in questo caso, sembra voler dire che non è ninete di chè! Non  rende giustizia al romanzo, direi piuttosto che è una lettura fresca, intelligente, rilassante!!!)
Ho poi acquistato "Il giardino di Elizabeth"e l'ho amato dalla prima all'ultima pagina; è una sorta di piccolo diario, in parte autobiografico, in cui l'autrice parla del suo giardino in  Pomerania, un giardino che è simbolo di indipendenza, come fosse un'allegoria! Ho centellinato le pagine per godere il più possibile di questo gioiellino, per respirare il profumo delle rose bagnate di riugiada, petali vellutati impreziositi da effimere perle d'acqua fresca...è stata un'esperienza meravigliosa e meraviglioso è stato poter passeggiare con la fantasia nel giardino di Elizabeth, accarezzare i fiori, annusarli, sentire il profondo senso di libertà che solo il contatto con la natura può dare!
Vi chiederete quale strana associazione di idee mi abbia portato a parlare di questa scrittrice, in che modo ho potuto pensare ai fiori e all'estate adesso che siamo in pieno inverno; non è la voglia di caldo, ve lo assicuro, anzi, vorrei che questo inverno non finisse mai; è stata invece una piacevole sorpresa che ho trovato in libreria: sono entrata e una copertina dal sapore retrò mi ha colpita, leggo il titolo, "Il circolo delle ingrate", scorro rapidamente gli occhi sulla trama e poi ecco il nome dell'autrice, Elizabeth Von Arnim! Ovviamente è un romanzo pubblicato decisamente postumo o forse è stato tradotto solo ora in italiano ma non importa, sono felice di questo dono, sono felice di essere uscita a fare una passeggiata e aver trovato questo libro che ancora una volta parla di indipendenza femminile, senza retorica, senza schemi ma con spirito e ironia!
Le giornate no possono capovolgersi e non mi stupisce che sia stato un libro a tirarmi su di morale!!!

"E’ la saggezza dell’erba in continuo rinnovamento, dell’erba bella e verdeggiante, dell’erba trapunta di splendore vivente che è entrata in me; la saggezza di un mattino di maggio ricolmo della gioia del presente"


 "Un uomo, lo sapeva ormai da tempo, non doveva mai chiedere alla moglie se qualcosa non andava per il verso giusto, perché c’era il caso che lei glielo dicesse".


"Gli uomini pubblici pagano caro il prezzo del successo diventando vittime dei nervi a casa, e le loro mogli, il cui dovere è di essere sempre amabili, possono essere paragonate al ferro da stiro caldo e distensivo che scorra su una camicia appena lavata, con movimenti abili e persistenti, così da spianare ogni grinza".


 "Settembre. C’è un non so che in questo mese che mi ricorda marzo e i primi giorni d’aprile, quando la primavera ancora esita sulla soglia e il giardino trattiene il respiro in attesa. C’è nell’aria la stessa dolcezza, il cielo e l’erba paiono uguali ad allora; ma le foglie raccontano una storia diversa, e il rampicante che si colora di rosso sul muro della casa si avvicina in fretta al suo ultimo e più splendido momento di gloria".


 Le citazioni sono tratte da diversi romanzi di Elizabeth Von Arnim così che possiate farvi un'idea della bellezza e della limpidezza del suo pensare!
A presto...
Jane Wilde



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